Qualche riflessione a proposito della lettera di Carlo Smuraglia

Ci sembra doveroso esprimerci riguardo il comunicato Anpi Nazionale del presidente Smuraglia.
Secondo noi infatti la discrepanza tra la sensibilità della base militante dell’A.N.P.I. e il vertice è in quest’occasione significativa.
L’Anpi non è un partito politico, ma un’associazione di liberi individui che si riconoscono nei valori della Resistenza.
La Resistenza, come raccontano i partigiani che l’hanno vissuta e che da anni intervistiamo per la collana di libri “Il fiore meraviglioso”, non va considerata solo alla stregua di un evento compiuto e finito nell’aprile del 1945, ma anche un modo di sentire umano, sociale, politico e culturale che riguarda ogni individuo nello svolgimento della sua vita associata.
Come dice don Gallo: “il partigiano è colui che sceglie da che parte stare.”
Mai come oggi, secondo noi, con la crisi che viviamo l’A.N.P.I. deve sostenere la popolazione ogni qual volta si batta contro gli abusi dei poteri forti.
La Tav e la protesta che ha generato da oltre vent’anni, è forse l’unica situazione visibile a livello nazionale in cui una popolazione oppone resistenza a oltranza ad una devastazione ambientale inutile quanto dannosa, che impone un modello di vita e di sviluppo nel quale evidentemente non si riconosce.
Il movimento notav si compone di fasce sociali molto diverse, persone della valle e non, che oppongono solo con i propri corpi e la propria vita una resistenza tenace, rischiando anche limitazioni alla propria libertà personale.
La nostra sensazione è che chi si beve i racconti ufficiali dei quotidiani sui cosiddetti “violenti”, con ogni probabilità, in Valsusa a portare solidarietà attiva, non c’è mai andato.
Infatti, l’unica violenza in Valsusa è quella dello stato che attacca con la forza e anche con gas lacrimogeni tossici e proibiti da trattati internazionali (CS) la popolazione e i presidi sui terreni legittimamente acquistati dal movimento notav.
Violenza è anche quella di un governo che da oltre vent’anni ignora le motivazioni del movimento, non considerando opportuno nemmeno il “dialogo” con questa parte.
Ricordiamoci che l’unico atto di violenza di cui l’informazione scandalistica ha potuto nutrirsi per alcuni giorni è quello di Luca, che con nobile spirito si sacrificio si è arrampicato sul traliccio dell’alta tensione.
Un gesto che non ci sembra certo tradire derive violente, ma simboleggiare come pochi altri il sentimento di una persona che ha deciso di mettersi in gioco per il bene della comunità, senza avere nulla da ricavarne per sé, proprio come la maggior parte dei partigiani.
Come individui e come appartenenti all’A.N.P.I. ci sentiamo di appoggiare questa forma di resistenza e di condividere i valori di giustizia, di libertà e di autodeterminazione cui si ispira.
“Ora e sempre resistenza” a nostro avviso non può essere pura demagogia, ma deve avere un significato che si manifesti nell’agire quotidiano; nel resistere allo sfruttamento, nel battersi per i diritti dei migranti e dei più deboli, nella difesa ambientale, nel rivoltarsi alla crisi che ci è stata imposta e che è un diritto non voler pagare, nell’attivismo culturale, nell’antifascismo.
Siamo quindi sempre contenti di trovare in val di Susa bandiere dell’Anpi, e di vedere che tante sezioni, e specialmente come ovvio quelle piemontesi, esprimono questo sentire.
Giorgio Bocca era un partigiano, qualche anno fa sulle pagine del Venerdì di repubblica in merito all’argomento si è espresso così: “ Se vi sento dire la parola tav sparo. Se vi sento dire che la tav , l’alta velocità è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo Thopson che ci ho lasciato dalla guerra partigina…[…] questa necessità di progresso è un modo osceno per definire la nostra incapacità di resistere alle speculazioni”.
Secondo noi l’A.N.P.I. oggi non può limitarsi a commemorare ricorrenze storiche, ma per farlo a testa alta e con piena dignità, deve per forza e con coraggio continuare il cammino intrapreso da chi fece davvero una scelta pericolosissima, disinteressata e controcorrente, di chi fece della propria vita veicolo di libertà.

Ora e sempre resistenza!

Circolo culturale Anpi Ispra

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