Lunedì 25 aprile

Il libro – intervista a Silvio Parrello, uno dei “ragazzi di vita” del primo romanzo di Pasolini, che molti anni dopo la sua morte si è messo a indagare ed ha contribuito alla riapertura del processo pochi anni fa.
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Documento anarchici ucraini

Pubblichiamo – dopo averlo tradotto e lievemente accorciato – questo interessantissimo e drammatico documento prodotto dagli anarchici ucraini all’inizio del febbraio 2022 che ci sembra molto interessante per capire i tragici sviluppi della situazione attuale.

Questo testo è stato composto insieme da diversi attivisti anti-autoritari attivi in Ucraina. Non rappresentiamo un’organizzazione, ma ci siamo riuniti per scrivere questo testo e prepararci per una possibile guerra. 

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Ciao partigiano Pippo

Si è spento il nostro amico partigiano Pippo Platinetti, che con noi ha animato tanti 25 aprile a Ispra, aveva 99 anni. Un altro pezzo di storia, come diceva lui, è scomparso. Pippo era uno di quelli che la Resistenza l’aveva vissuta tutta, dal settembre del ’43 al 25 aprile del ’45 ha infatti combattuto e girato a piedi in lungo e in largo le valli dell’Ossola, dove ancora si recava fino a pochi anni fa. Per chi lo volesse ricordare o conoscere c’è sul canale youtube del Circolo Culturale Anpi Ispra il nostro film “Il comandante Pippo“, la sua storia è anche nel primo volume della serie “Il fiore meraviglioso“.

Pippo a casa sua nei boschi di Marchirolo, una quindicina di anni fa.

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Sabato 10 luglio

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Lunedì 5 luglio

Aldo Lado – un regista scrittore sul lago Maggiore: una giornata tipo di Aldo Lado, regista di culto del giallo italiano anni ’70, e del paese di Angera d’inverno: da ben prima dell’alba, quando Aldo, oggi scittore, comincia a lavorare ai suoi libri, alla sera, quando lentamente il paese si spegne e Aldo va a dormire.

Sentire il mio passo sul sentiero:la vita quotidiana e le testimonianze di persone che hanno scelto di ritornare alla montagna; un micro-fenomeno inverso rispetto allo spopolamento delle aree montane e rurali. Incontri con scelte esistenziali, dettate da fattori diversi, ma unite da un unico fine: trovare una risposta partendo dalla natura.

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Oggi, sabato 19 giugno

Oggi ale 15.30 ritrovo a Saronno in Piazza dei Mercanti (via Monte Generoso) per un volantinaggio davanti alla Lidl di Gerenzano (statale varesina) alle ore 16.

Come avrete sentito un sindacalista è stato ucciso durante uno sciopero dei lavoratori ultra sfruttati della logistica: un camionista ha sfondato il blocco travolgendo i presenti e ammazzandolo.

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Sabato 26 giugno

Siamo veramente lieti di annunciare il nostro primo evento pubblico dall’inizio della pandemia, abbiamo deciso di lasciare la serata agli amici Faya Freedom che da sempre seguono e sostengono le attività del Circolo Culturale Anpi Ispra, ora e sempre Resistenza!
A sabato.

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25 aprile 2021



Buongiorno a tutti e buon 25 aprile.

E’ il secondo anno consecutivo che ci ritroviamo a dover celebrare il 25 aprile in un mondo profondamente cambiato, soggetti a restrizioni fino a poco tempo fa impensabili.  
Questo 76° anniversario della liberazione dal nazifascismo ci trova in un’epoca segnata da profonde incertezze.

Anche la reazione degli stati alla pandemia è stata la più svariata, se il presidente Bolsonaro, chiarendo che è solo l’economia che conta e che deve andare avanti, si è spinto fino a dire che il virus non esiste, altri hanno ritenuto legittima una compressione delle libertà personali tale da prevedere la fucilazione di chi sorpreso in giro in violazione del lockdown. 

L’estrema destra è stata paradossalmente la prima a manifestare contro le restrizioni imposte nell’ultimo anno; sappiamo bene che non è il valore delle libertà individuali a muoverli; è a difesa degli interessi della classe dominate, della produzione e delle economie forti, che le azioni di questi soggetti hanno sempre risposto
Bisogna però fare molta attenzione a non bollare come reazionario o complottista chiunque presenti un pensiero critico sulla gestione della pandemia, bisogna fare attenzione e impedire a quella gente di cavalcare facilmente, come in passato, un periodo di difficoltà, per conquistare consenso popolare. 


La cosa che ci spaventa è il sentir discutere solo di come e quando tutto, a livello di produzione e consumo, tornerà come prima.
Se si continuerà a non prendere atto dell’urgenza di un cambio di rotta globale, di scardinare, per dirla come Serge Latouche, la religione del profitto, lo sfruttamento delle risorse naturali e degli uomini più ricchi a danno dei più poveri continuerà a crescere, come ha fatto in tutti questi anni, andando giorno dopo giorno ad erodere le garanzie sociali, frutto di decenni di lotte sanguinose.

Nel 2001 al G8 di Genova eravamo in molti a sostenere che globalizzazione e libero mercato avrebbero condotto a disastri umanitari ed avrebbero accentuato le disparità sociali e lo sfruttamento, fummo picchiati e diffamati dalla grancassa mediatica come teppisti e delinquenti.

E’ ormai evidente che il modello di sviluppo attuale provoca danni ambientali irreversibili, e come assicurano molti scienziati, possono portare alla diffusione di nuovi virus. 


Alcuni comandanti partigiani, avevano ben chiaro che una volta abbattuto il fascismo, sarebbero state le grandi forze e gli interessi dell’economia e della finanza internazionale il terribile leviatano contro cui battersi, per scongiurare catastrofi e per arrivare ad una società dove la giustizia sociale non fosse solo un vuoto enunciato di principio. 

Purtroppo la fine della seconda guerra mondiale non ha portato alla generale liberazione dei popoli, ma alla generale liberazione del mercato. 

Pasolini già pochi anni dopo, diceva che il consumismo é riuscito dove il fascismo ha fallito: a trasformare antropologicamente gli uomini, ad anestetizzare le coscienze, ad assuefarle alla mediocrità e alla sopraffazione; dovremmo infatti indignarci se due giorni fa, libici, maltesi ed elicotteri europei di Frontex, sono rimasti tutti insieme a guardare centinaia di persone affogare in mare, valutando che la cosa non fosse di loro competenza.


A nostro avviso una grande vittima della pandemia è stata la scuola, per cui l’istruzione, con ripercussioni che si riveleranno gravi col passare del tempo. La scuola deve essere pubblica, laica e solidale. I continui tagli in atto, e i vergognosi finanziamenti alle scuole private rischiano di renderla sempre più misera, elitaria e classista.
Invece le drammatiche ripercussioni dei tagli e dell’erosione della sanità pubblica abbiamo già potuto vederle tutti l’anno scorso. 

Se dobbiamo imparare a convivere con il virus, dobbiamo anche imparare a gestirlo dal basso, per non rischiare di perdere le libertà fondamentali e vedere repressi gli aneliti di autorganizzazione che investono i vari campi della vita e della società. 

Restiamo umani anche davanti alla pandemia, per recuperare la solidarietà e il senso di comunità e non rinchiuderci nelle case, soli, a respirare la paura.

Ora e sempre Resistenza!

Circolo Culturale Anpi Ispra



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Domenica 25 aprile

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Ciao Lawrence Ferlinghetti

Qualche settimana fa ci ha lasciato Lawrence Ferlinghetti, aveva 101 anni. 

Padre della beat generation (o ultimo dei bohémien come umilmente preferiva definirsi), poeta, pacifista, libertario, editore e soprattutto fondatore e animatore della City Lights books (la libreria madre/gemella della milanese Calusca di Cox18). 

Ferlinghetti, di padre bresciano e di madre francese, partecipò da giovane allo sbarco in Normandia e si trovò a Nagasaki poco dopo l’esplosione della bomba atomica; queste esperienze rivelatrici lo formarono e furono alla base del suo pionieristico attivismo pacifista.

Aperta nel 1953 a North Beach, il quartiere italiano di San Francisco, libreria e casa editrice indipendente, negli anni la City Lights è diventata più di ogni altra cosa punto di ritrovo fisso per il movimento libertario e per tutti i vagabondi di San Francisco. (“E’ sopravvissuta ad Amazon perché non è una libreria ma una comunità” – parole sue di recente pubblicate su Repubblica)

Fu lui a pubblicare per la prima volta “Urlo” di Allen Ginsberg e i due furono velocemente arrestati dopo l’uscita del libro. Il processo che portò alla fine alla loro assoluzione, segnò un punto di svolta granitico per l’affermazione dei diritti civili.

Chiunque faccia della sua vita veicolo di controcultura e resistenza gli deve tantissimo.

Ciao Lawrence, grazie!

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