Ciao Marta!

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Di solito quando scompaiono dei cittadini illustri, durante l’ultimo saluto, si parla. Spesso addirittura si fissa l’ordine e la priorità degli interventi di autorità, parenti, amici….
Marta Pajetta era di certo una cittadina illustre di Taino, non tanto e non solo per il cognome, quanto per aver dedicato la vita, anima e corpo, a nutrire e promuovere la cultura, la socialità e la solidarietà nel suo paese.
Era una “cittadina degna” come avrebbe detto lei citando uno scritto dei tempi della Liberazione.
Stamattina però non ha parlato nessuno; il silenzio più innaturale che si possa immaginare per una persona che ha fatto della parola, inarrestabile, esondante, acuta, colta e sempre provocatoria il suo principale strumento d’azione; una compagna, nel senso nobile del termine, l’antico latino “cum panis”, che indica coloro che condividono il loro pane.
Qualcuno ci ha detto poi che il silenzio è stato richiesto e imposto a chi voleva parlare.
Scusaci tanto Marta, se noi, per pigrizia, incertezza, ma sopratutto per lentezza di riflessi, non l’abbiamo rotto, come avresti fatto tu, come avresti voluto tu, che sempre incurante delle convenzioni e delle convenienze sociali, accusavi senza sosta e a viva voce propirio il silenzio e l’indifferenza con cui alcune persone e alcune istituzioni, ti hanno troppo spesso circondato.
Taino perde con te un pezzo della sua identità, ma i rari spiriti giusti e liberi come te continuano a illuminare il cammino.
Grazie Marta.

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